Ecco il sesto appuntamento della serie La Valle d’Aosta agli occhi dei valdostani.
Oggi vi presento Mathieu, ideatore di Tascapan – un ecommerce dei prodotti tipici della Valle d’Aosta. Il Tascapan è nato anche grazie al progetto del Fondo Sociale Europeo sulla creazione d’impresa. Mathieu per avviare la sua attività di ecommerce di prodotti tipici ha potuto beneficiare non solo di un contributo, ma anche di un percorso di formazione individualizzata. Così è nato l’ecommerce Tascapan.
Ma tutto quello che è successo dopo e che sta ancora succedendo è merito di questo giovane imprenditore, che di fronte agli sviluppi, ai cambiamenti e a nuove opportunità, non si è tirato indietro. Dove lo porterà questa avventura?
Per momento lo porta a creare non solo un ecommerce, ma una vera e propria rete di imprese locali assieme ad un progetto di sviluppo territoriale. Perché oggi il Tascapan non è solo una semplice vetrina on-line per comprare, è qualcosa di molto, molto più ampio e coinvolgente, che racconta le storie della Valle d’Aosta attraverso le persone e i luoghi.
Ecco l’intervista con Mathieu
Quale è stato il tuo percorso di studi?
Diplomato al Liceo Scientifico, laurea in Ingegneria Gestionale e laurea specialistica in gestione del costruito al Politecnico di Milano. Iscritto al corso di laurea magistrale in marketing e mercati globali alla seconda Università di Milano Bicocca (solamente fatto il primo anno perché poi non avevo più tempo!)
Per un neolaureato in Italia è stato difficile trovare il primo lavoro?
Dipende molto dal percorso personale di studi in cui contano sia la scuola sia la velocità con cui si è giunti al termine del percorso.
Quindi mentre accettavi un posto di lavoro in Svizzera è nato Tascapan in Valle d’Aosta, come è stato all’inizio e che sviluppi ha preso con il tempo?
In verità per il posto di lavoro in Svizzera mancava ancora l’ultimo colloquio (4/5) mentre avevo due proposte su Milano e Bolzano. All’inizio è stata abbastanza dura in quanto ho girato tutti gli uffici per iniziare a capire come districarmi nella matassa burocratica. Poi sono venuto a conoscenza del progetto Neo Imprese promosso dalla Regione e dal FSE (Fondo Sociale Europeo). Con il progetto sono riuscito a recuperare 9800€ di fondi destinati alla nuova attività che sono serviti molto bene!
Il Tascapan di oggi non è più un semplice ecommerce, una vetrina di prodotti tipici della Valle d’Aosta?
All’inizio del progetto era esattamente così, adesso col tempo stiamo ogni mese mutando la forma di questo progetto. Ad oggi Tascapan sembra più essere una specie di rete di impresa in cui unendo le forze di tutti i produttori stiamo riuscendo a promuovere non solo un prodotto o un produttore ma un insieme di categorie merceologiche che rappresentano tutta la Valle.
Come è nata l’idea di integrare una vetrina di e-commerce con il Museo dell’Alimentazione della Valle d’Aosta di Maison Bruil, creando così, di fatto, non solo una sorta di rete di imprese valdostane, ma anche un inizio di un progetto di sviluppo territoriale?
Ad un certo punto del progetto (3/4 mesi dopo la partenza) mi sono reso conto che era necessario avere un punto di raccolta per agevolare i produttori. Dopo alcune alternative di magazzini in giro per la Valle ad un produttore è venuto in mente che esisteva Maison Bruil: il museo della tradizione alimentare della Valle d’Aosta. Ci siamo così chiesti se c’era l’interesse di dare in gestione questo museo e così è stato. La Momunità Montana, proprietaria dell’immobile, ha formulato un bando pubblico a cui ho partecipato e vinto. Il museo è molto legato a Tascapan in quanto al suo interno viene rappresentata tutta la tradizione alimentare valdostana in una location d’eccellenza: la casa ha funzioni concentrate del 1600 tipica delle aree alpine.
In fondo al museo abbiamo pensato di collocare il magazzino che a questo punto è stato reso visitabile e fruibile ai clienti del museo. In questo spazio dunque esponiamo e immagazziniamo i prodotti dei produttori di Tascapan; evadiamo poi gli ordini dell’e-commerce prendendo i prodotti direttamente dal punto vendita. Uno spazio che perciò ha tre funzioni: punto vendita, magazzino e punto di raccolta.
Lo sviluppo di Tascapan è dunque stato da marketing virtuale a marketing territoriale (promozione di prodotti e territorio). Ad oggi l’ultimo sviluppo è verso il marketing esperienziale vendendo non solo i prodotti ma i racconti dei produttori, facendo partecipare gli stessi agli eventi promossi a Maison Bruil (es. degustazioni, conferenze…).
La tua attività si può definire una start-up, quali sono state maggiori difficoltà nell’iniziare un’attività in proprio?
Si, potremmo definirla start-up o neo impresa (alla fine dei conti stiamo cambiano i nomi alle cose più semplici del mondo come la creazione di una nuova impresa). Difficoltà iniziale sicuramente, e lo è ancora adesso, è la burocrazia. Il districarsi e capire come muoversi tra i vari uffici per avviare il tutto è incredibile.
Hai potuto beneficiare di qualche supporto da parte dei fondi europei per avviare l’attività?
Prima ti accennavo al reperimento di fondi; alla fine sono riuscito a trovare un supporto adatto al mio caso: il progetto neo imprese promosso dalla Regione e dal FSE. Il FSE ha contribuito su una fase molto importante del progetto: la fase di progettazione. Il progetto infatti ha finanziato un corso di 10 giornate proprio per approfondire le tematiche del business plan con tutti i suoi derivati. Questo è servito moltissimo perché, data la complessità del progetto, mi sono schiarito bene le idee su come procedere, poi ovviamente è cambiato tutto (dal museo, alle fiere…).
Che criteri segui per selezionare i prodotti della Valle d’Aosta che successivamente commercializzi attraverso il sito Tascapan, ma anche presso la Maison Bruil?
Più che di prodotto parlerei di produttori. Gli artigiani e gli agricoltori che inserisco sono, per il più delle volte, suggeriti già dai produttori presenti nel circuito. La fiducia e i rispetto reciproco sono alla base del successo del progetto. A volte propongo io stesso dei nuovi produttori che ho conosciuto e apprezzato, ovviamente li propongo e poi aspetto di sapere cosa ne pensano i produttori già presenti. I prezzi dei prodotti inseriti poi sul portale e nel punto vendita sono decisi con il produttore per ottenere così una politica di prezzo giusta che rispetti le esigenze del produttore.
Perché un singolo produttore che decide di vendere i suoi prodotti on-line spesso non raggiunge il successo?
Il problema dell’e-commerce di ogni singolo produttore sta nel costo, nel tempo e nella spinta che gli si riesce a dare. Il costo per un e-commerce fatto bene è ovviamente alto perciò si metterà molto tempo per ripagare l’investimento. Una volta fatto l’e-commerce bisogna poi spingerlo a dovere e questo richiede soldi, tempo e pazienza. Infine il fattore più importante: il tempo. Per un produttore evadere un ordine significa 1) ricevere l’ordine 2) rispondere all’ordine 3) gestire i pagamenti 4) preparare molto bene il pacco da spedire 5) gestire il corriere 6) risolvere eventuali problemi di spedizione 5) ricontattare il cliente per sapere se è arrivato tutto.
Il fattore tempo è proprio quello che ci ha fatto iniziare il progetto; mi spiego meglio, ogni produttore per spedire il proprio pacco ci mette circa 3 ore, questo tempo giustamente preferirebbe dedicarlo alla campagna o alla produzione dei suoi prodotti. La domanda per i produttori dunque è la seguente: conviene usare 3 ore di tempo per spedire o meglio concentrarsi sulla produzione? Tascapan inizialmente era nato proprio per risolvere questo problema e aiutare i produttori a spedire.
L’Unione Europea supporta molto le reti, anche se in Italia le vere reti fanno fatica a decollare e poi sopravvivere pur ricevendo le sovvenzioni per la creazione. Invece, il Tascapan con il tempo e in modo naturale è diventata una rete di imprese, quali sono i vantaggi per le imprese che ne fanno parte?
Questa è una domanda che dovresti fare ai produttori di Tascapan. In linea di massima attualmente i produttori ricevono gratuitamente questi servizi:
- visibilità su un sito internet
- servizio di spedizione dei prodotti
- vendita dei prodotti in una location d’eccellenza come il museo
- promozione dei prodotti durante eventi / manifestazioni / fiere
- organizzazione per la partecipazione di fiere regionali e nazionali
- valorizzazione del prodotto attraverso il racconto sia su internet ma soprattutto nel punto vendita, durante gli eventi e le manifestazioni
- presentazione delle loro storie durante conferenze / presentazioni (penso a varie presentazioni nelle università, conferenze sul tema dello sviluppo rurale, tavole rotonde sull’agricoltura…)
- raccoglitore di idee per successivi sviluppi (es. nuovi eventi che hanno in mente, partecipazione a fiere particolari…)
- promozione delle loro storie con giornalisti interessati
Ovviamente c’è tanta tanta roba perciò in futuro dobbiamo iniziare a focalizzarci solamente su alcuni punti oppure capire come sviluppare il circuito di Tascapan.
L’ecommerce in Italia è molto sviluppato secondo te per quanto riguarda i prodotti tipici delle varie regioni?
Per quanto riguarda la mia piccola esperienza posso assicurarti che l’ecommerce di prodotti agroalimentari e artigianato di qualità va abbastanza piano. Gli italiani prima di comprare ‘da mangiare’ devono provare / vedere / capire il prodotto. In un anno e mezzo ho già visto l’ecommerce crescere molto ma siamo ancora lontani dal poter dire che l’ecommerce funzioni da solo.
Quali sono i piani per il futuro del Tascapan?
Risposta da ingegnere: in base al business plan iniziale, modificato con l’arrivo del museo, mi sono dato come data per tirare le somme il 2017. Il prossimo anno dunque valuterò attentamente con tutti i produttori quello che è successo e quello che sarà da farsi.
Risposta da Mathieu: Ovviamente sviluppare il progetto ampliando il numero di produttori, iniziare a vendere all’estero, valutare lo sviluppo territoriale del progetto Tascapan, legare ancora di più la tradizione alimentare valdostana con il progetto, aprire nuovi punti di esposizione, sviluppare il territorio di Introd ma anche della Regione attraverso l’offerta cultura/enogastronomia…. e poi ci sarebbero un altro miliardo di idee.
Un’idea concreta per il futuro è sicuramente valutare la possibilità di trovare dei soci, appassionati come me, per condividere quest’esperienza e sviluppare insieme tutto il sistema Tascapan. Da solo a volte mi rendo conto che faccio difficoltà, sia per quanto riguarda i tempi che per le idee e i possibili sviluppi.
Queste due ultime domande faccio a tutti i valdostani che intervisto. I tuoi posti preferiti in Valle d’Aosta sono?
Potrei suggerirvi tantissimi posti ma secondo me la cosa migliore è consigliarvi di venirmi a trovare al Museo. Ho in mente una lunga lista di luoghi da farvi vedere, assaggiare e scoprire!
Come sono i valdostani secondo Te?
Hai presente Asterix e Obelix, secondo me i valdostani gli somigliano. Cerchiamo di non mollare di fronte all’invasione di tecnologia, perdita di valori, tradizione, cultura e molto altro.
Scherzi a parte i valdostani sono storicamente un po’ chiusi ma direi che i tempi stanno cambiano e la gente sta iniziando a scoprire quanto i valdostani siano accoglienti e ci tengano al territorio! Inizio sempre più a vedere persone che perdono qualche minuto per dare consigli, pulire spazi comuni o altro. Stiamo secondo me spostando il nostro interesse da settori come lavori pubblici, industria… a quello del turismo. Per quel che penso io la regione si salverà grazie alla bellezza della nostra regione e al turismo. Tutti devono partecipare a questo sviluppo tenendo pulito il proprio orto, salvaguardando il territorio con l’agricoltura, dando suggerimenti ai turisti, magari studiando una lingua in più e soprattutto non parlando male con gli ospiti della nostra regione.
Evidenziamo i nostri aspetti positivi, ai negativi ci penseranno gli altri!
Ti ringrazio per la disponibilità e in bocca al lupo per il futuro sviluppo delle idee.
Grazie a te!
Fonti:
- Fondo Sociale Europeo in Valle d’Aosta e il progetto Neo impresa.
- Maison Bruil è un ottimo esempio di come l’Unione Europea agisca concretamente e con criterio a favore delle regioni e dei cittadini. L’allestimento e la promozione del museo etnografico aveva già ricevuto un finanziamento da parte del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale con i due progetti del Programma di cooperazione transfrontaliera Italia-Francia ALCOTRA “Paysage a croquer” (2000 – 2006) e “Les racines du gôut” (2007-2013).
- Se volete conoscere meglio Mathieu et Tascapan, visitate la Maison Bruil a Introd (tutti i giorno dalle 10:30 alle 18:30 tranne martedì) dove troverete non solo Il Museo della tradizione alimentare della Valle d’Aosta, ma anche una boutique con i prodotti tipici. Se invece abitate lontano visitate il sito Tascapan e fatevi venire voglia di qualche delizia valdostana.
Questo articolo fa parte del mio progetto “La Valle d’Aosta agli occhi dei valdostani”, se volete leggere altre interviste clicate qui: CiekawAOSTA in italiano. Inoltre l’ho candidato al concorso della Commissione Europea #EUinMyRegion for blogger! Maggiori informazioni sul concorso troverete qui: Iniziativa della Commissione Europea per i blogger.
A presto!
Adoro le persone che si danno da fare con tanta determinazione e passione. L’intervista è molto interessante. Complimenti a tutt’e due. Soltanto mi incuriosisce ancora una cosa. Come è nato il nome Tascapan?
Grazie Aneta per il commento e per i complimenti :-). Sai che non lo so! E’ impossibile, ma se ci penso non ho neanche chiesto a Mathieu! Ora mi informo e ti scrivo, anzi, sono curiosa anche’io.
Świetna promocja regionu poprzez ten sklep internetowy i sprzedaż regionalnych produktów różnych miejscowych producentów. Faktycznie człowiek z pasją…
Wydaje mi się, że nazwa kojarzy się z chlebakiem, plecakiem, do którego możesz zabrać na drogę te smakołyki (tak wskazywałby też znaczek firmowy 😉 ).
A mnie ciągle nurtuje ta konfitura z cebuli, która figuruje wśród słodkości 😉
Pozdrawiam Agnieszko 🙂
Dobrze kombinujesz, właśnie tascapan znaczy taki chlebak, używali go kiedyś żołnierze do noszenia chleba :-). Konfiturę z cebuli prędzej czy później i ja spróbuję, bo też mnie ciekawi. Pozdrawiam ciepło, chociaż u mnie pogoda taka sobie.
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